A pagare le conseguenze più drammatiche della pandemia in dimensione economica sono state le imprese che operano in quasi tutti i settori commerciali ad eccezione di quelle aziende che svolgono la loro attività principalmente sul web. Ci si riferisce con maggiore precisione ai colossi della rete come Amazon che trovano in internet il centro nevralgico attorno al quale si sviluppa buona parte del loro business. L'abbigliamento è tra quegli ambiti commerciali che hanno più risentito del divieto alla circolazione della gente imposto dai governi ad esclusione di quelle imprese del settore che avevano, dapprima della pandemia, già avviato un'attività di e-commerce. E proprio l'impossibilità di aprirsi alle relazioni sociali e in generale ad una libertà di movimento per ragioni precauzionali negata a far sì che i negozi virtuali di moda siano stati presi letteralmente d'assalto da un alto numero di utenti. Se con l'avvento di internet gli acquisti on line hanno gradualmente finito per rappresentare una gradevole routine per la maggior parte della popolazione mondiale, nella fase pandemica tale abitudine ha raggiuto picchi del tutto inaspettati. Pertanto e-commerce dedicati alla vendita di vestiti e accessori di lusso o low cost hanno potuto generare fatturati assai più consistenti di quelli finora conseguiti. Avere l'opportunità di scegliere un capo d'abbigliamento o un accessorio nella comodità della propria abitazione e, una volta acquistato on line, vederselo recapitare a casa ha giocato un ruolo significativo nell'exploit dei negozi virtuali in questa delicata fase storica.
I FATTURATI DEI NEGOZI DI MODA ON LINE LIEVITANO DURANTE LA PANDEMIA
Se da una parte le restrizioni stabilite al fine di arrestare la diffusione del virus hanno determinato il successo di innumerevoli e-commerce di moda, esistono tuttavia altre ragioni che spiegano i positivi risultati a cui tali negozi sono pervenuti già in passato. E' l'appetibile possibilità da parte dell'utente internet di comprare vestiti e accessori a prezzi scontati ad aver sempre acceso un'attenzione particolare su questi siti commerciali. Gli sconti proposti da tali e-commerce sono certamente legati ad un notevole risparmio a cui l'azienda va incontro grazie ad un organigramma di dipendenti più snello e soprattutto all'assenza di canoni di locazione da pagare per negozi per così dire fisici. Il vistoso taglio dei costi consente a tali imprese di abbassare i prezzi di capi d'abbigliamento e di accessori rendendoli accessibili alle tasche di più persone che diversamente avrebbero rinunciato ad effettuare l'acquisto desiderato. Si può correttamente concludere che le impennate sugli acquisti on line causate dagli effetti della pandemia poggiavano comunque su una dimensione commerciale già fiorente. Molti brand noti nel campo della moda avevano fino all'emergere della terribile fase pandemica sottovalutato colpevolmente le potenzialità del web e soltanto in seguito alla crisi economica da essa provocata sono corsi ai ripari. Tali marchi cioè hanno notevolmente rafforzato la loro presenza sulla rete convinti che gli acquisti on line, ormai entrati con forza tra le abitudini dei consumatori, porteranno anche al termine della pandemia a guadagni soddisfacenti.